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Stima del Palio



ll Drappo
Come di consuetudine la “Stima del Palio” ha consegnato alla Città il nuovo sendallo per l’edizione del Palio 2025.
La solenne cerimonia si è aperta con la consegna dei medaglioni ai ventuno Rettori investendoli ufficialmente come rappresentanti dei loro popoli.
Successivamente i ventuno Rettori hanno giurato sul Codice Catenato degli Statuti di Asti di correre il Palio con lealtà e onore.
Subito dopo è toccato al Capitano del Palio e ai suoi due Magistrati prestare giuramento.
Terminato il cerimoniale dei giuramenti si passati alla stima vera e propria; quattro esperti estimatori hanno verificato che i due palii siano conformi per dimensioni, qualità e fattura, rispettando criteri antichi e rigorosi: il Palio destinato alla corsa dovrà misurare 16 rasi (circa 9 metri e mezzo), quello per la Collegiata di San Secondo 10 rasi.
Posti i sigilli in ceralacca che attestano la genuinità i Palii sono stati arrotolati e sistemati sotto i Sendalli. Il Palio con la passamaneria argento sarà consegnato alla Collegiata il giorno della Messa del Burdel il 7 maggio mentre quello con la passamaneria oro sarà il Premio per la corsa di settembre.destinato alla Collegiata sarà consegnato
La Maestra del Palio
I Sendalli sono stati dipinti dall’astigiana Marisa Garramone.
Pittrice dallo stile contemporaneo e figurativo, esprime attraverso le sue opere un profondo amore per il territorio, restituendone scorci, emozioni e atmosfere con una tavolozza di colori vivaci e brillanti.
Con la nomina a Maestro del Palio 2025, Marisa Garramone porta nel cuore della manifestazione astigiana il suo sguardo poetico, contemporaneo e profondamente radicato nella cultura del territorio.
“La realizzazione dei Drappi – dichiara Marisa Garramone – è stata sicuramente un’esperienza impegnativa dal punto di vista fisico, considerata la loro imponenza. Ma ciò che ha contato davvero è stato il loro significato profondo. Dare la giusta importanza a ciò che si dipinge: questo è stato il mio primo e principale obiettivo. Sono astigiana, ho vissuto il Palio fin da bambina ed è proprio quello spirito che ho voluto raccontare nei miei drappi. Essere la terza donna ad aver dipinto i Drappi del Palio, dopo le artiste del 1967 e del 1984, è per me motivo di profondo orgoglio. Non tanto per il riconoscimento alla mia pittura, che ha ricevuto consensi ben prima di questo incarico, ma per ciò che esso rappresenta”