Castell’Alfero

Le origini di Castell’Alfero risalgono a tempi più antichi dell’occupazione romana, tuttavia il nome dell’attuale località risale certamente al Medioevo. Il “Castrum Alferii” citato nel Codex Astensis, un vero e proprio castello, passò sotto il dominio di Asti fra il 1159 ed il 1189 tale rimase per secoli, pur con alterne vicende, tra le quali spiccano le guerre di successione per il Monferrato, che nel 1616 portarono al saccheggio e alla distruzione di Castell’Alfero ad opera dei soldati del duca di Mantova, in guerra contro i Savoia che cercavano di espandere a est i loro domini.

Il paese subì nuovi saccheggi nel 1705 quando, durante la Guerra di successione spagnola, fu occupato da un reggimento di cavalleria francese.

In seguito al Trattato di Utrecht l’intera regione tornò in pace e attorno al 1730, durante la signoria dei conti Amico, feudatari dei Savoia, il castello fu profondamente modificato e adattato a dimora signorile su progetto dell’architetto regio Benedetto Alfieri, mentre la sontuosa decorazione pittorica si deve a Gerolamo Mengozzi, già collaboratore di Giambattista Tiepolo.

Estintasi la famiglia Amico nel 1832, la proprietà dell’edificio passò agli Arborio Mella, poi agli Ottolenghi di Asti ed infine al Comune, che nel 1905 lo acquistò per 64.000 lire e ne fece la propria sede.

Oggi quell’edificio ospita, oltre all’amministrazione comunale, il Museo ‘L Ciar, una raccolta di testimonianze del passato comprendente oggetti, attrezzi e giocattoli dell’Ottocento e del Novecento.

Fonte: Wikipedia